Bushidō: la Via del guerriero
Bushidō 武士道
Analizziamo il termine BUSHIDO e scopriamo il suo significato.
BU = ardore marziale;
SHI = uomo, guerriero, saggio, eroe;
DŌ = Via, metodo, disciplina.
Bushidō viene tradotto come “la Via del guerriero”.
Il Bushidō è un codice di condotta e uno stile di vita adottato dai Samurai, antica casta guerriera del Giappone.
In esso, a differenza di altri addestramenti militari, sono raccolte, oltre le norme di disciplina, anche quelle morali quali: il giusto atteggiamento, il coraggio, l’amore universale, il retto comportamento, la sincerità, l’onore, la devozione, la lealtà…
Il Bushidō si è sviluppato fondamentalmente in tre tappe:
- Nel XII secolo caratterizzato dallo Shintoismo
- Con il periodo Tokugawa Shogunat (1603) è iniziata la sua riforma, fortemente influenzata dallo Zen che influì anche sulle arti marziali, sviluppando una decisa tendenza verso il Budō
- In seguito alla restaurazione imperiale (1867) il Bushidō cambiò in senso innovativo, eliminando alcuni elementi arcaici delle forme precedenti.
Sebbene risalga al 660 a.C., questo codice fu citato per la prima volta nel Kōyō Gunkan (1616) e messo organicamente per iscritto, in seguito, da Tsuramoto Tashiro, che raccolse le regole del monaco-samurai Yamamoto Tsunetomo (1659–1719) nel noto testo Hagakure.
Successivamente alla Restaurazione Meiji (1866–1869), il Bushidō ebbe come punto fondante il rispetto assoluto dell’autorità dell’imperatore e divenne uno dei capisaldi del nazionalismo giapponese.
Lo sviluppo del codice d’onore fu caratterizzato da diverse correnti, prima fra tutte la dottrina Shintō, lo Zen e il Confucianesimo.
Lo dottrina Shintō impose la sua influenza su quella parte del Budō riferita all’estremo combattimento.
Il Confucianesimo ne determinò la morale, influenzando le consuetudini ed insegnò la fedeltà.
Lo Zen mostrò la strada dell’autocontrollo e della calma imperturbabile.
Si può quindi affermare che la dottrina Shintō, il Confucianesimo e lo Zen furono le tre colonne del codice dei Samurai.
Il Bushidō non ebbe mai la presunzione di essere una religione, fu piuttosto una legge etica ed insegnato come sistema di vita. Proprio per questo motivo ha avuto la maggiore influenza culturale, sociale e politica in Giappone.
Dalle tre principali dottrine spirituali giapponesi il Bushidō ha tratto le seguenti idee che impose nei suoi insegnamenti:
Lo Shintoismo votava il Samurai alla purezza di spirito (Makoto), alla coscienza del dovere (Giri) e alla fedeltà verso l’imperatore e il Daimyō.
Lo Zen a sopportare l’inevitabile, la concentrazione intensa in tutte le situazioni e la calma imperturbabile nelle situazioni più pericolose.
Nel Confucianesimo i Samurai hanno tratto la lealtà (Chu) verso il superiore, la stretta osservanza delle regole e l’inclinazione ad un atteggiamento giusto (Gi), la sensibilità d’animo (Yin), il senso cavalleresco (Rei), la sincerità (Shin), la saggezza (Chi) e l’equità (Gi).
Per millenni l’educazione dei Samurai ha avuto il suo fulcro nel Bushidō. Ma i Samurai erano dei guerrieri (Bushi) e per questo inserirono nella propria educazione gli esercizi delle tecniche di combattimento. Così, nel tempo, si svilupparono diverse forme di lotta con le armi e senza, esercitate dai Samurai con una straordinaria perfezione.
Solo nel corso del secolo, quando la filosofia Zen penetrò profondamente nel Bushidō, cambiarono gli scopi e i metodi di lotta dei Samurai, conquistando un significato filosofico. Dalla tecnica mortale di combattimento (Bujutsu) prese forma la filosofia di vita del Budō.
Per noi occidentali è davvero difficile arrivare a comprendere l’autentico significato del Bushidō.
Possiamo però riassumere che il Bushidō è la Via che permette all’uomo di superare i limiti della propria natura e di andare oltre sé stesso.
Torneremo a parlare di Bushidō.
Anche perché il Bushidō è alla base della
disciplina che pratichiamo, l’Ai-Jutsu. Il Fondatore di questa disciplina, Sensei Maharishi Sathyananda nei 63 Kata, ne ha codificato 6 di meditazione che prendono il nome dai 6 elementi: 天 Ten (cielo), 土 Chi (terra), 火 Hi (fuoco), 水 Mizu (acqua), 風
Kaze (vento), 氣 Ki (energia).
Durante l’esecuzione di questi Kata, attraverso la contemplazione dei dettagli l’esecuzione diventa armoniosa permettendo alla nostra mente di sperimentare uno stato di profonda meditazione.