Tagli d’Armonia: durante il Seminario di Ai-Jutsu
I Seminari di Ai-Jutsu non sono solo un’esercitazione tecnica, ma un viaggio attraverso l’arte del Kiri (taglio) e del Dachi (posizione), dove ogni taglio è una meditazione e ogni posizione è una poesia del corpo. È un dialogo silenzioso tra l’anima e la lama della Katana, dove il movimento diventa danza e l’equilibrio si fonde con l’essenza stessa dell’essere. In questa pratica, scopriamo la parte più intima di noi stessi, quella che risuona con il ritmo universale dell’armonia.
Nell’incantevole Dōjō Maharishi Sathyananda, il Seminario di sabato 15 giugno si è distinto come un evento straordinario, un viaggio oltre la forma verso la scoperta di una bellezza interiore. È stata un’opportunità unica di crescita personale, un’esperienza che ha brillato nonostante la sua complessa natura.
Durante il Seminario, è diventato evidente che, a prescindere dal livello di esperienza dei partecipanti, c’era una dedizione unanime che permetteva a tutti di rimanere intensamente concentrati. Ogni praticante era completamente immerso, assorbendo con fervore la saggezza e gli insegnamenti impartiti da Ō Sensei Maharishi Sathyananda.
L’impegno profuso, la resilienza dimostrata e la concentrazione mantenuta hanno trasformato il Seminario in un percorso di crescita e realizzazione personale. Con un approccio positivo, ogni sfida è stata affrontata e superata, rafforzando non solo il percorso individuale di ciascun partecipante ma anche l’intreccio collettivo del gruppo. È stata una dimostrazione di come, insieme, è possibile elevarsi e trascendere i limiti, tessendo una tela di successi condivisi e scoperte personali.
La leggerezza mentale è stata la chiave per accogliere il nuovo, l’ignoto e persino il cambiamento. È con questa apertura che siamo riusciti a evolvere, a plasmare non solo le nostre abilità ma anche il nostro modo di pensare. La pratica dell’Ai-Jutsu si rivela così non solo come un affinamento del corpo e della tecnica, ma come un nutrimento per la mente.
La plasticità cerebrale, la capacità del nostro cervello di modellarsi e adattarsi, è al centro di questo processo evolutivo. Attraverso la pratica costante e l’apprendimento, abbiamo la possibilità di “rimodellare” le connessioni neurali, rendendo la nostra mente più agile e flessibile. Questa plasticità non è solo teorica; è una realtà scientifica che viviamo ogni volta che impariamo un nuovo Kata o perfezioniamo la nostra tecnica.
Questa leggerezza mentale si riflette poi nel nostro fisico, conferendoci una maggiore grazia e fluidità nei movimenti. La plasticità del cervello non è solo una metafora, ma una realtà scientifica che possiamo sperimentare ogni volta che impariamo un nuovo Kata e affiniamo la nostra tecnica del nostro percorso dell’Ai-Jutsu.
Attendiamo con gioia il prossimo Seminario di Ai-Jutsu, un’occasione per immergersi nell’arte del cambiamento. È l’occasione per vestire la maestria con la grazia di chi comprende che ogni gesto è un dialogo con l’infinito. Unitevi a noi in questa celebrazione di movimento e trasformazione, dove ogni passo è un passo verso l’orizzonte senza fine della conoscenza e dell’armonia interiore.