L’Anima d’Acciaio: Segreti e Maestria nella Forgiatura della Katana
(seconda parte)
Una Katana di pregio deve avere buona forma ed equilibrio, essere stata forgiata utilizzando acciaio di qualità, mostrare flessibilità e filo tagliente. E naturalmente risultare esteticamente attraente e perfettamente curata nei dettagli.
In Giappone, tra le vecchie generazioni è opinione diffusa che sia impossibile per uno straniero apprezzare veramente la Katana giapponese, la cui essenza trascende forma e funzione e si permea di valenza culturale profondamente giapponese.
Per ottenere la qualifica di spadaio in Giappone occorre seguire una lunga trafila.
Tutte le spade devono avere un permesso di fabbricazione e solamente i fabbri autorizzati dal Ministero della Cultura sono legittimati alla produzione.
Per diventare uno spadaio oggi in Giappone è indispensabile lavorare a tempo pieno per almeno 5 anni come allievo o apprendista presso un fabbro già titolare di un’autorizzazione alla produzione, per poi superare un esame di Tatara a Shimane.
Dal 1988 occorre possedere anche un altro requisito: essere in grado di produrre autonomamente l’acciaio necessario e di forgiare una spada alla presenza di un gruppo di fabbri esperti, incaricati di assistere e valutare l’abilità del candidato.
Solo se il candidato supera l’esame gli viene riconosciuta la licenza di spadaio dal Ministero della Cultura e legalmente autorizzato a fabbricare due spade lunghe o tre spade corte in un mese.
Fin dai primi tempi del periodo Koto, ogni scuola di spadai manteneva il più riservate possibile le tecniche di fabbricazione. I segreti erano trasmessi da Maestro ad apprendista o da padre in figlio oralmente, assieme alla dimostrazione pratica il Maestro trasferiva, oltre alle sue conoscenze scientifiche per forgiare il ferro, anche una conoscenza della storia e della cultura.
La lama della Katana è composta alternando strati di ferro acciaioso e carbonio. L’alternanza di questi strati conferisce alla Katana massima resistenza e flessibilità.
Amalgamando i due elementi si forma un blocchetto di acciaio che viene riscaldato e lavorato mediante piegatura e martellatura. Partendo da due strati, per ottenerne quattro, otto e così via fino ad arrivare a 32.768 strati.
Ogni volta che un pezzo viene piegato, il fabbro deve fare grande attenzione e controllare che non siano rimaste, all’interno, polvere e aria.
Al termine viene definita la lunghezza della lama, della curvatura e della forma della punta (Kissaki) attraverso un riscaldamento e successivo raffreddamento in acqua fredda. La lama viene così sottoposta ad un lungo procedimento di pulitura fino ad arrivare ad un’ultima finitura eseguita manualmente.
Per gli entusiasti dell’arte antica e per coloro che sono affascinati dalla maestria artigianale, abbiamo un invito speciale. Immergetevi nel mondo segreto della forgiatura delle Katane con un documentario che vi porterà nel cuore di una tradizione millenaria. Scoprite i segreti del leggendario Maestro Gassan Sadatoshi, un vero tesoro nazionale del Giappone e custode di un’eredità che risale a cinque generazioni. Non perdete l’occasione di vedere un Maestro all’opera, riconosciuto come ‘Mukasa’, un titolo che trascende ogni giudizio. Fate clic sul link http://youtu.be/KDNV214oYMQ per un viaggio indimenticabile nella storia e nell’arte: Esplora il documentario.”