Marta - il filo delle emozioni

Scoprire il rispetto, scoprirsi una moltitudine in libertà

Quasi un manichino, peso morto e leggero, troppo leggero, che trasportavo dolorosamente, trainata da pensieri tossici, disordinati e tempestosi. 
Spesso così percepivo il mio corpo, un tempo, prima, prima di praticare.
Poi ho iniziato, vincendo i “lo Yoga non fa per te, non ti ci vedo” e gli “ormai adesso…Sei di legno” altrui. Mettendo a tacere i miei “non ho tempo” e i miei “sarò un disturbo per gli altri più bravi”. 

Un fluido speciale ha iniziato a scorrermi dentro fin dalla prima volta che ho abbozzato movimenti del tutto nuovi per le mie membra, copiandoli dalla maestra, in prima fila, timidamente audace. Una sensazione forte, piacevolmente disorientante. E poi, giorno dopo giorno, accolta da un abbraccio silenzioso fatto di sorrisi, parole e silenzi attenti e discreti, ogni mia cellula ha incontrato sé stessa serenamente, conoscendo una libertà rispettosa dei propri limiti e, allo stesso tempo, coraggiosamente pronta alla scoperta quotidiana dell’essere umana, viva e vibrante, attratta da un mondo in cui il divenire del corpo e dello spirito confluiscono in un’evoluzione unica, continua e pacatamente rivoluzionaria. 

Ex ragazza interrotta, fino a quel momento riparata con suture spesso più dolorose delle ferite, praticando ho sto conquistato con sana lentezza e continuo stupore una flessibilità di corpo e, prima ancora, di pensiero che mai avrei immaginato di poter sperimentare in prima persona. Mi abita una metamorfosi invisibile e potente: è solo iniziata ma già percepisco che non trascino più il mio corpo, non lo abito, ma “LO SONO”. 
Sono un tutt’uno in evoluzione e ogni centimetro di allungamento guadagnato, ogni Āsana realizzata con imperfetta soddisfazione, ogni discesa dalla scala metallica nel buio cigolante della sera, dopo lezione, verso il parcheggio, sento sempre più fluidamente una connessione che mi rende viva, autentica e finalmente Marta. 

Praticando, ho trovato il rispetto per me e per il mondo umano e naturale di cui sono parte. E sono moltitudine colma di gratitudine e libertà.